La Toscana è terra di borghi medievali. Tra questi, San Miniato merita un posto d’onore. Pur essendo abbastanza conosciuto e visitato, il borgo di San Miniato non è uscito dal turismo di nicchia. Qualcuno pensa sia una zona di Firenze, facendo confusione con l’omonima basilica nei pressi di Piazzale Michelangelo. San Miniato è invece un comune a metà strada tra Firenze e Pisa, appartenente alla provincia della città della torre. In questo articolo vi darò tante dritte su cosa vedere a San Miniato, partendo da alcune informazioni storiche. Non mancheranno i consigli gastronomici, per farvi godere al meglio l’esperienza in questo borgo che, con le sue specialità e i suoi sapori autentici, sa come appagare il senso del gusto.
L'articolo contiene:
Informazioni storiche
La storia di San Miniato parte dall’anno 783. Fu allora che i longobardi fondarono una chiesa intitolata al martire Miniato. Intorno alla chiesa, si sviluppò un piccolo borgo che, grazie alla favorevole posizione geografica, attirò l’attenzione degli imperatori tedeschi, i quali, a partire da Ottone I, lo elessero a centro di amministrazione imperiale. Non a caso, San Miniato era nota come “San Miniato al Tedesco“. Il sistema di fortificazioni fatto erigere da Ottone I fu completato da Federico II, al quale si deve la costruzione della Rocca, intorno al 1220. San Miniato ha anche un altro vantaggio relativo alla posizione: è situata lungo la Via Francigena. Questo fatto ha favorito il transito di pellegrini e la visita di diversi papi. L’esempio più importante è contenuto in un manoscritto di Michelangelo, secondo il quale fu proprio a San Miniato che, nel 1533, Papa Clemente VII gli commissionò la Cappella Sistina.
Informazioni turistiche
Girare a San Miniato è molto semplice. Il borgo consta fondamentalmente di una strada che attraversa tutto il centro, con la necessità di fare una piccola deviazione per andare alla cattedrale, collegata a Piazza della Repubblica da due scalinate. Fa eccezione la Rocca, raggiungibile da Piazza del Duomo attraverso un’altra scalinata. Ora vi fornirò una lista commentata delle cose da vedere, alle quali dovete aggiungere quella che è, a mio avviso e senza nulla togliere ai monumenti, la più grande bellezza: le viste dall’alto. Tutto il centro medievale di San Miniato è infatti in posizione elevata, con un favoloso panorama sulla valle dell’Arno.
Cosa vedere a San Miniato
La cattedrale
La cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Genesio sorge su una piazza con vista sulla frazione di San Miniato Basso. La sua costruzione iniziò nel dodicesimo secolo. Il titolo di cattedrale è arrivato più avanti, nel 1622, anno in cui San Miniato divenne sede diocesana. A un primo sguardo, la sua facciata a salienti può sembrare anonima. In realtà ha degli elementi interessanti come i 26 bacini ceramici decorati, di origine prevalentemente tunisina. Si tratta tuttavia di una copia. Gli originali sono conservati nell’attiguo Museo Diocesano. Altro particolare da notare sono i quattro rosoni, sebbene di quello immediatamente sopra il portale centrale sia rimasta soltanto la forma.

Alla sobrietà della facciata fa da contrasto la sfarzosità dell’interno, in particolare del soffitto. All’ingresso si nota subito la differenza stilistica, dovuta soprattutto alle decorazioni ottocentesche.

Infine ritengo giusto non omettere una triste vicenda storica. In pieno svolgimento della seconda guerra mondiale, questa cattedrale fu teatro di morte, a causa di un proiettile d’artiglieria statunitense che penetrò all’interno, uccidendo 55 persone.
Il Museo Diocesano
Il Museo Diocesano d’Arte Sacra – questo è il suo nome completo – è ospitato nei locali della sagrestia della cattedrale. Nelle sue cinque sale sono custoditi i già citati bacini ceramici originali della facciata e altre opere provenienti da chiese della diocesi, tra cui tele, croci, bassorilievi e altri reperti a tema religioso.
La Torre di Matilde
La Torre di Matilde è la torre della cattedrale. In posizione defilata rispetto alla piazza, la si può visitare con biglietto singolo o con un cumulativo che include l’accesso al Museo Diocesano. Il nome deriva da una leggenda, secondo cui Matilde di Canossa era nata nel vicino Palazzo dei Vicari. Il luogo di nascita più probabile è tuttavia un altro: Mantova.
Benchè alcuni gradini di questa torre romanica, dotata di orologio, siano poco agevoli, la salita in cima non è stata tanto faticosa, in confronto ad altri campanili. Fate attenzione agli orari: in bassa stagione, la torre è aperta solo nel weekend. Al contrario, in alta stagione è aperta tutti i giorni, in orario mattutino, il sabato e la domenica anche nel pomeriggio. Per gli orari potete fare riferimento al sito del Museo Diocesano.
Del panorama vi parlerò nel prossimo paragrafo, dove lo confronterò con quello dalla Rocca.

La Rocca di Federico II
La Rocca di Federico II è l’altra torre da non perdere. Costruita nel XIII secolo, fu distrutta durante la seconda guerra mondiale e fedelmente ricostruita nel 1958. Sorge in posizione isolata, ma la si raggiunge senza difficoltà, con una passeggiata breve e piacevole, nonostante il percorso sia in salita.

Ai piedi della Rocca c’è già un signor panorama. Un amante delle viste dall’alto, tuttavia, non si accontenta facilmente e così sono voluto salire in cima. Perchè privarsi della possibilità di andare nel punto più alto di San Miniato? La salita è peraltro ancora meno impegnativa di quella della Torre di Matilda e il prezzo del biglietto è modico. Anche in questo caso, nella stagione non turistica, gli orari sono molto ridotti. In primavera e in estate è molto più facile visitarla. Le altre cose da sapere sono che il lunedì è chiusa tutto l’anno e che nei giorni di apertura viene fatto orario continuato fino al pomeriggio.

Prima di chiudere la parte sulle torri, mi sento di darvi un consiglio. Non consideratele alternative: o l’una o l’altra. Se possibile, salite su entrambe. Pur non essendo lontane tra loro, il panorama è diverso. Dalla Rocca, come avrete visto nell’ultima foto che ho postato, c’è una vista impareggiabile verso la campagna circostante, impreziosita dalla Torre di Matilde. Da quest’ultima torre, invece, oltre alla Rocca, vedrete bene la Piazza del Duomo, la Piazza Buonaparte, il Seminario Vescovile e San Miniato Basso.
Chiesa del Santissimo Crocifisso
Tra le cose da vedere a San Miniato, non può mancare la Chiesa del Santissimo Crocifisso. Posizionata davanti al municipio, in cima a una scalinata, questa chiesa-santuario dallo stile barocco deve la sua costruzione all’esigenza di avere un degno luogo per esporre il venerato crocifisso ligneo che le dà il nome. Precedentemente alla sua costruzione, il crocifisso si trovava dall’altra parte della strada, all’interno dell’Oratorio del Loretino. L’esterno mi è sembrato un po’ in rovina. Mi risulta che sia in programma un intervento di restyling che dovrebbe riguardare anche la scalinata. Al contrario, l’interno è in ottimo stato ed è ricco di affreschi.

Il Palazzo Comunale
Visitare il Palazzo Comunale è un altro must. Al piano terra potrete ammirare l’Oratorio del Loretino, detto anche Cappella della Madonna di Loreto. Come ho scritto poche righe sopra, qui era custodito il crocifisso prima del trasferimento, avvenuto nel 1718, nella chiesa sopra menzionata. In seguito allo spostamento, il crocifisso è stato rimpiazzato da una statua della Madonna di Loreto. Così si spiegano i due nomi di questo sito turistico reso interessante dalla Madonna nera e dagli affreschi. Il vero capolavoro è però un altro ed è al primo piano: la Sala delle Sette Virtù. E’ la sala più antica dell’edificio, dove venivano prese le decisioni sull’amministrazione del comune dopo la morte di Federico II. Tra i meravigliosi affreschi, spiccano gli stemmi e l’opera di Cenni di Francesco di Ser Cenni, nella quale la Madonna allatta il bambino, circondata dalle quattro virtù cardinali e dalle tre virtù teologali.

Non ho invece potuto visitare la sala in cui si riuniscono i consiglieri comunali, a causa della contemporaneità con una seduta. Mi sono affacciato timidamente, sentendomi fuori posto.
Il Seminario Vescovile
Nella centralissima Piazza della Repubblica, è situato uno degli edifici-simbolo di San Miniato: il Seminario Vescovile. Le caratteristiche principali di questo palazzo non visitabile sono: la lunghezza, la forma particolare che richiama quella della vecchia cinta muraria e la facciata affrescata, con disegni che si ripetono e, nella parte alta, riquadri contenenti massime latine. Assolutamente da vedere.

Chiesa di San Domenico
Un’altra piazza nel cuore del borgo di San Miniato è Piazza del Popolo. Vale la pena di farci un salto per vedere la Chiesa di San Domenico. Diversamente dalla facciata, incompiuta e dimenticabile, l’interno è degno di nota. Le bellezze sono concentrate nelle cappelle intorno all’altare. In aggiunta agli affreschi, immancabili a San Miniato, ritengo meritevole di una citazione il tondo di ceramica invetriata policroma di Giovanni della Robbia, specialità di famiglia. L’opera in questione rappresenta l’Annunciazione. Infine date un’occhiata all’organo principale e al loggiato esterno a due piani, a lato della chiesa, nella via Ser Ridolfo.
Piazza Buonaparte
La mia lista su cosa vedere a San Miniato si conclude con Piazza Buonaparte. Qui noterete la statua di Leopoldo II, per la verità non imperdibile, e un bello scorcio verso la Rocca. Non manca la nota dolente. Se non ci fossero le macchine parcheggiate, la vista sarebbe migliore e la piazza avrebbe un’atmosfera medievale. Colgo l’occasione per dire che a San Miniato ho visto parecchie auto che andavano a tutta velocità, in strade senza marciapiede. Questa è l’unica cosa che non mi è piaciuta.
Tornando alle informazioni turistiche, alla fine della piazza, nel punto in cui inizia via Maioli, si nasconde il Palazzo Buonaparte. L’edificio apparteneva al canonico Filippo Buonaparte, zio del generale corso. Come ricordato da una targa sulla facciata del palazzo, nella sua vita Napoleone è stato due volte a San Miniato.
In via Maioli c’è anche un’ottima pasticceria, della quale vi parlerò molto presto.
Cosa e dove mangiare a San Miniato
San Miniato è un borgo per palati fini. Viste le recensioni mediamente molto positive, avevo pensato di mangiare all’osteria L’Upupa (Via Conti 15). Il locale è però piccolo ed era pieno. Così sono andato nel vicino “La Cantina del Fondo” (Via Conti 27), dove ho pranzato in una terrazza panoramica. I prezzi, medio-alti ma in linea con la città, lievitano se si opta per il tartufo. Essendo un’eccellenza del territorio, viene fatto pagare a peso d’oro. Ci sono ovviamente alternative, compresi i piatti classici della cucina toscana: pappardelle al cinghiale, tagliata ecc. La qualità mi è sembrata buona. Nota di merito per la rivisitazione del tiramisù con i cantucci e il vin santo.
Da amante dei dolci quale sono, ritengo doveroso segnalarvi “Il Cantuccio di Federigo” (Via Maioli 67), pasticceria storica gestita da una famiglia arrivata alla quinta generazione. Questo paradiso del goloso è fuori dal percorso turistico, ma non distante dal centro. Dal modo in cui il titolare descrive i dolci in vendita emerge la sua passione e l’attenzione alla qualità. I loro cantuccini sono diversi da quelli che ho sempre mangiato, per la presenza dell’uvetta. Ne ho portato a casa una busta e posso dirvi che sono andati via come il pane. So che producono anche panettoni, colombe e tante altre prelibatezze. Mi sarebbe piaciuto assaggiare le crostate: il loro aspetto era super invitante.
Quando andare a San Miniato
In questo paragrafo proverò a rispondere alla domanda su quando visitare il borgo di San Miniato. L’ideale è andarci in una bella giornata primaverile: il clima è più gradevole rispetto all’estate e la vegetazione regala dei bei colori. Da non sottovalutare l’autunno, stagione consigliabile soprattutto agli amanti del tartufo. A tal proposito, vi segnalo che ogni anno, negli ultimi tre weekend di novembre, va in scena la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato. Questo affollato evento è un’ottima occasione per fare acquisti e degustazioni del tartufo e di altri prodotti locali di qualità come: olio, vino, dolci, salumi e formaggi.
Come arrivare a San Miniato
Automobile
Prendete la strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno, nota anche FI-PI-LI, e uscite in direzione San Miniato. Arriverete prima a San Miniato Basso. Da lì seguite le indicazioni per San Miniato in Alto. Il borgo dispone di due parcheggi. Quello di Via Fonti alle Fate è collegato al centro tramite ascensore e ha diversi posti gratuiti. In alternativa, c’è quello di Piazza Dante, chiuso il martedì mattina a causa del mercato settimanale. Da Piazza Dante si scende rapidamente verso il centro, percorrendo il Corso Garibaldi: piacevole strada che fa capire fin da subito la panoramicità del borgo.
Treno
Se non siete automuniti, nessun problema: i treni regionali che collegano Pisa e Firenze passano alla stazione di San Miniato-Fucecchio. Mi riferisco ai regionali classici, non ai regionali veloci. La stazione è lontana dal centro, ai margini di San Miniato Basso. All’uscita, trovate subito sulla destra la fermata del pullman che vi porterà nella città alta. Potete acquistare il biglietto nel bar più in basso, sempre sulla destra: il Caffè Marconi. Dal lunedì al sabato, il bus di riferimento è il numero 320. E’ abbastanza frequente e impiega 15 minuti per arrivare in Piazza Dante. La domenica ci sono maggiori difficoltà. L’unica soluzione è il bus 290 diretto a Empoli, ma i collegamenti per il centro sono scarsi. Potete consultare gli orari qui.
Ultime considerazioni
In definitiva, le attrazioni di San Miniato non sono poche, nonostante le ridotte dimensioni del suo centro storico. Se volete visitare tutti i luoghi descritti, mettete in conto una permanenza di almeno mezza giornata, magari anche qualcosa in più. Se vi accontentate di una visita meno approfondita, vi basteranno 2-3 ore.
San Miniato è una meta consigliata a tutti coloro che amano i borghi e le viste panoramiche. Dubito possa piacere a chi cerca il divertimento. Le attività commerciali non sono tantissime e c’è la possibilità di vedere poca gente in giro.
Il mio articolo su cosa vedere a San Miniato termina qui. Se avete curiosità, potete lasciare un commento. Vi invito anche a seguirmi su facebook, instagram e twitter per essere aggiornati sui miei prossimi articoli. Ne ho tanti in programma sia su destinazioni italiane che estere. A presto!
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