Un’esperienza da fare almeno una volta nella vita è partecipare, il 24 giugno, alla festa del patrono di Firenze, San Giovanni Battista. In questo articolo vi racconterò i suoi tre momenti principali: il corteo storico della Repubblica Fiorentina, la finale del calcio storico in Piazza Santa Croce e i fochi di San Giovanni.
I tre eventi si svolgono a partire dal primo pomeriggio. Le celebrazioni però iniziano dalla mattina. E’ in questa fascia della giornata che da Palazzo Vecchio parte un corteo, che vede la partecipazione del sindaco e di altre autorità. Il punto di arrivo è il battistero, dove l’arcivescovo riceve dei ceri, donati simbolicamente al patrono. Questa è la prosecuzione di un’antica tradizione: un tempo i ceri venivano portati da nobili e signori, insieme a delle candele. L’accettazione del dono è seguita dalla celebrazione di una messa solenne in cattedrale, alle ore 10:30. E’ però nel pomeriggio che la festa del patrono di Firenze entra nel vivo. Siete pronti? Si parte!
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Il corteo storico della Repubblica Fiorentina
Le origini del corteo storico della Repubblica Fiorentina risalgono al 1930, anno del quattrocentesimo anniversario dall’assedio della città da parte delle truppe imperiali di Carlo V. Ed è proprio a questo periodo che si rifanno i costumi dei protagonisti di questa parata che coinvolge circa 550 figuranti, alcuni dei quali a cavallo. Sono rappresentate fedelmente tutte le figure della vita politica, civile e militare dell’epoca. Tra i partecipanti ci sono anche bandierai, musici e i “calcianti”. Così vengono chiamati i giocatori del calcio storico. Tra costumi colorati, bandiere, armi, armature e strumenti musicali, sono tantissime le cose che attireranno la vostra attenzione e vi spingeranno a scattare foto a raffica.
Lo svolgimento
Il corteo storico parte alle quattro da Piazza Santa Maria Novella e arriva dopo circa un’ora in Piazza Santa Croce, direttamente sul terreno di gioco della finale del calcio storico. Nonostante il caldo torrido, sono arrivato nella piazza intorno alle tre. Grazie al mio arrivo in anticipo, mi sono potuto sbizzarrire con le foto e ho avuto la possibilità di fare qualche domanda ai figuranti. Gli chiedevo soprattutto che figura rappresentavano. Sono stati molto disponibili sia a rispondere alle curiosità che a posare davanti alle fotocamere. Sono insomma rimasto contento della scelta fatta, ma non consiglierei a tutti di fare altrettanto. Per alcuni potrebbe essere pesante anche arrivare alle quattro e persino assistere alla partita. Il kit di sopravvivenza comprende: cappellino, crema solare e bottigliette d’acqua. Visto il caldo devastante, mi sono chiesto come facevano i figuranti a indossare quei costumi tutt’altro che leggeri. Sono stati veramente eroici.
Ecco per voi alcune foto scattate prima e durante il corteo.
Una cosa che mi ha divertito, nell’attesa dell’inizio dell corteo, è stato guardare i suoi protagonisti con abiti cinquecenteschi e il cellulare. Questi contrasti mi fanno sempre sorridere. Come potete vedere sotto, c’è chi si è concesso il selfie e chi una telefonata mentre era in sella al cavallo.
Il calcio storico
Informazioni storiche
Al termine del corteo, la festa del patrono di Firenze prosegue con la finale del calcio storico. Questo gioco ha come antenati la Sferomachia dei greci e l’Harpastum dei romani. Si è diffuso nel tardo quattrocento, ma la prima edizione passata alla storia è quella del 1530. Questo è l’anno dell’assedio di Firenze. Nonostante fossero affamati e stremati, i fiorentini organizzarono una partita in Piazza Santa Croce, in segno di disprezzo nei confronti delle truppe assedianti. Da allora il gioco ha conquistato sempre più importanza fino alla lunga interruzione, successiva all’edizione del 1739. Se escludiamo i revival del 1898 e del 1902, la tradizione riprese nel 1930, in occasione del quattrocentenario dall’assedio di Firenze. Vi sembrerà di aver già letto una cosa del genere ed è proprio così: è lo stesso anno della prima edizione del corteo storico della Repubblica Fiorentina. Da allora si è svolto regolarmente, ad eccezione di un’interruzione di due anni, a causa di una maxi rissa nel 2006 che indusse il Comune a sospendere il gioco e a rivedere le regole, escludendo i condannati.
Descrizione del gioco
Il calcio storico coinvolge quattro squadre che rappresentano i quartieri storici di Firenze: i blu di Santa Croce, i rossi di Santa Maria Novella, i bianchi di Santo Spirito e i verdi di San Giovanni. Nella prima metà di giugno si disputano le due semifinali e il 24 dello stesso mese, per celebrare degnamente la festa del santo patrono, va in scena la finale.
A dispetto del suo nome, il gioco è più vicino al rugby e al wrestling che al calcio. Ventisette calcianti per squadra si affrontano, per cinquanta minuti, su un campo sabbioso allestito in Piazza Santa Croce, senza esclusione di colpi. I placcaggi e le scazzottate mettono a dura prova l’arbitro e i suoi assistenti. Benchè la tolleranza sia abbondante, chi esagera viene inevitabilmente espulso.
I punti si chiamano “cacce”. Vince chi ne fa di più. Fare caccia non è però un gioco da ragazzi: le porte sono piccole e basse. Per di più, quando una squadra sbaglia un tiro, gli avversari guadagnano mezza caccia. La squadra vincitrice si porta a casa un premio singolare: una vitella di razza chianina.

La mia esperienza
Io ho assistito alla finale del 2017. Si sfidavano i bianchi di Santo Spirito contro i rossi di Santa Maria Novella. Sono finito nel settore dei bianchi e gli ho portato fortuna. Hanno infatti vinto loro, al termine di una gara combattutissima, decisa nel finale con il classico tiro della disperazione. I rossi erano avanti di mezza caccia e sono stati sorpassati all’ultimo. La partita è stata divertente, grazie anche al clima frizzante sugli spalti. Il coro più intonato dalla mia curva era: “Picchia bianco, picchia bianco, eh”.

I fochi di San Giovanni
I fochi di San Giovanni sono i fuochi d’artificio che segnano la degna conclusione della festa del patrono di Firenze. Vengono lanciati da Piazzale Michelangelo intorno alle 22, non appena viene raggiunta la completa oscurità. Assumono diverse forme, intrattenendo gli spettatori per circa 30 minuti. Un forte botto segna la fine dello show.
Dove vederli
Nei lungarni non si sbaglia mai e c’è pure il muretto per sedersi. Io venivo da Santa Croce e così li ho visti davanti alla Biblioteca Nazionale, al confine tra il Lungarno delle Grazie e quello della Zecca Vecchia. Da lì ce li avevo esattamente di fronte a me. Il punto però maggiormente consigliato è il Ponte Santa Trinità. Questa soluzione consente di trovarsi di fronte Ponte Vecchio illuminato, con i fuochi alle sue spalle. Altri punti di avvistamento consigliati sono: la spiaggetta sull’Arno, nei pressi di Piazza Poggi e, allontanandosi un po’, Fiesole.

Informazioni utili
- Negli ultimi tempi assistere alla finale del calcio storico sta diventando sempre più difficile. Ormai la vendita online non è più contemplata. E’ facile intuire, dietro questa decisione, l’esigenza di tutelare i fiorentini rispetto ai turisti. Del resto, questa sfida è molto sentita dai cittadini. A questo punto, se vivete lontano da Firenze, non vi resta che affidarvi ad amici o conoscenti del posto. Trovare i biglietti all’ultimo momento è quasi una mission impossible.
- Se avete il biglietto per la partita e volete, allo stesso tempo, assistere al corteo, sappiate che non potete seguirlo fino a Piazza Santa Croce, dovendo prendere posto sugli spalti. Per raggiungere senza ritardi il campo di battaglia, consiglio di lasciare il corteo quando ha raggiunto Piazza della Signoria, non prima di aver dato un’occhiata agli sbandieratori.
- Un altro errore da evitare è quello di andare a vedere i fuochi all’ultimo momento. Dal 2017 hanno potenziato le misure di sicurezza e hanno introdotto la novità del numero chiuso nei lungarni. Se fate quindi una cosa simile, rischiate di perdere lo spettacolo. Le deroghe sono previste solo per i residenti e per gli ospiti degli hotel nelle aree presidiate. I primi devono mostrare un documento di identità, i secondi la prenotazione alberghiera. Arrivare tardi non conviene però neanche a loro. C’è infatti una lotta selvaggia per accaparrarsi i posti migliori e chi arriva tardi rimarrà probabilmente insoddisfatto.
Ormai siamo arrivati alla conclusione. Nella consapevolezza che vivere l’esperienza dal vivo è tutta un’altra cosa, spero di aver reso, almeno un po’, l’idea di quanto sia bello partecipare alla festa del patrono di Firenze. Se avete assistito a questo evento, fatemi sapere le vostre impressioni. Per rimanere in contatto con me, potete seguirmi nelle pagine facebook, instagram e twitter. Nel salutarvi, vi do appuntamento al prossimo articolo.
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