Quando ho visto i mercatini di Natale di Praga, pensavo fossero imbattibili. L’anno seguente, ho mantenuto questa opinione, dopo essere stato a quelli dell’Alto Adige. Sia chiaro, mi sono piaciuti molto, ma anche la città conta e Praga ha notoriamente pochi rivali. Mi avevano detto “Quando vedrai i mercatini di Strasburgo e Colmar, cambierai idea”. Pensavo fosse un’esagerazione e invece è andata proprio così. Praga rimane sul podio, ma Strasburgo e Colmar occupano il primo posto, a pari merito. Nello stesso viaggio ho visitato anche i mercatini di Friburgo e Baden Baden. Nell’articolo che ho linkato, ne ho parlato bene e confermo ogni parola. Non posso però negare che l’Alsazia abbia una marcia in più. Nelle prossime righe cercherò di raccontarvi la magia delle sue principali città. Allo stesso tempo, vi fornirò informazioni turistiche che spero vi saranno utili nella pianificazione di un viaggio in questa meravigliosa terra.
L'articolo contiene:
I mercatini di Strasburgo
Partiamo dalla capitale del Natale. Questo è uno degli appellativi di Strasburgo, comprensibilmente sbandierato ai quattro venti. Qualunque sia la fonte, è un titolo meritato. Non a caso, la tradizione dei mercatini va avanti dal 1570. Dopo così tanti anni, Strasburgo continua a incantare con le sue decorazioni, le luminarie e un clima di festa capace di contagiare chiunque. Tuttavia, al tempo della mia visita, un’ombra si è abbattuta sull’entusiasmo generale.
L’attentato
Sono stato a Strasburgo esattamente una settimana dopo l’attentato che ha provocato la morte del nostro giovane connazionale Antonio Megalizzi e di altri innocenti. La notizia mi gelò letteralmente. All’inevitabile pensiero che quella sorte sarebbe potuta capitare a me, si è aggiunto un mix di sconcerto, dispiacere e rabbia. Come potrete immaginare, ho trovato una città ancora scossa dalla strage. Questo è stato evidente fin dall’inizio. Basti dire che per entrare nel centro storico, ho dovuto superare una perquisizione molto rigorosa, con tanto di sequestro del documento d’identità e di restituzione al termine degli accertamenti del caso. Questo non poteva però bastare per garantire la sicurezza di turisti e cittadini. Conseguentemente, le strade erano presidiate da poliziotti che giravano in coppia, armati fino ai denti. Al di là delle giuste misure adottate, quel giorno era impossibile girare senza sentire una certa pesantezza nel cuore.
L’omaggio alle vittime
Ma le tracce della tragedia non finiscono qui. Nella centralissima Place Kléber, centinaia di persone hanno voluto in qualche modo onorare la memoria delle sfortunate vittime dell’attentato. Ne è venuto fuori un memoriale spontaneo, composto da fiori, ceri, candele e messaggi di solidarietà. Dopo averlo guardato in un profondo stato di raccoglimento interiore, ho ripreso a curiosare tra un mercatino e l’altro. Il dispiacere non è volato via, ma era giusto andare avanti, così come ha fatto la stessa Strasburgo. La città è infatti tornata presto alla normalità, dopo i giorni di lutto, coincisi con quelli della ricerca al terrorista responsabile della strage.

Verso la cattedrale
Dalla stazione centrale sarei potuto arrivare in Place Gutenberg, nel cuore della città, a due passi dalla cattedrale e dai mercatini principali, in circa 15 minuti. Passando dalla Grand Rue, la strada é sempre dritta: davvero un gioco da ragazzi. Non essendo però mai stato in precedenza a Strasburgo, ho preferito fare delle deviazioni, al fine di esplorarla meglio. La prima mi ha portato alla Maison des Tanneurs, una tipica casa alsaziana dalla lunga storia. Nata come conceria, oggi ospita uno dei ristoranti più rinomati di Strasburgo. Il suo lato posteriore si affaccia sul fiume Ill. Dal vicino Pont du Faisan c’è una vista da cartolina. Sempre da queste parti, in Place des Meuniers, ho avuto un primo assaggio dei mercatini di Strasburgo. Non sono i più belli, ma è stato un buon inizio.

Successivamente mi sono diretto alla chiesa protestante di Saint-Thomas, anch’essa meritevole di una visita. Quindi, ho camminato vicino al fiume e sono risalito verso Place Gutenberg da Rue du Vieux Marché-aux-Poissons, una delle strade più belle di Strasburgo. Qui sono entrato nel cuore della città, attraversando l’arco d’accesso che potete vedere nella foto sottostante.

Quasi all’altezza di Place Gutenberg, la strada incrocia sulla destra Rue Mercière, piccola via che conduce alla cattedrale, subito visibile in tutta la sua imponenza. All’angolo tra le due vie, la Maison Bollinger, negozio di articoli da regalo, mi ha incantato con il suo look natalizio. Non è l’unico ad avermi fatto questo effetto. Sopra i negozi e sui tetti dei mercatini ho visto davvero di tutto: pupazzi di neve, animali in versione peluche, bambole, slitte, Babbi Natale, pacchi regalo e altro ancora. A Colmar c’erano anche tante cicogne: un simbolo dell’Alsazia.

Place Kléber e Place Broglie
Dopo aver visitato la stupenda cattedrale, al cui interno ho ammirato un enorme presepe in cui erano riprodotte tante scene evangeliche, ho curiosato tra i mercatini della piazza antistante. A seguire, ho fatto un tour delle strade nelle vicinanze. Ve ne segnalo quattro: Rue des Hallebardes, Rue du Dôme, Rue des Orfèvres, Rue des Grandes Arcades. La penultima, in particolare, era splendidamente decorata e può vantare la presenza di un’eccellente pasticceria come la Patisserie Naegel. L’ultima, invece, conduce alla Place Kléber, alla quale devo un’altra citazione, dopo quella relativa all’attentato. Qui, in aggiunta ai mercatini, viene tradizionalmente posto un decoratissimo albero di Natale, alto circa 30 metri, proveniente dai Vosgi. Da Place Kléber si arriva dritti in Place Broglie: l’altra piazza dei mercatini di Strasburgo, sede del municipio.

Cosa mangiare ai mercatini di Strasburgo
I mercatini di Place Broglie vendono un po’ di tutto e sono quelli meglio attrezzati per chi è affamato. Una specialità certamente da assaggiare è la Tarte Flambée, nota come “pizza alsaziana”, sebbene sia più che altro una focaccia. Tra le altre tentazioni, una menzione è d’obbligo per i gnocchi locali (gli Spätzle) e le Crêpes. Se siete alla ricerca di uno spuntino veloce, le Baguettes, i Bretzel e le Gaufres sono un’ottima opzione. Se invece volete provare i dolci tipici, il Kougelhopf è ciò che farà al caso vostro. Questo dolce, a metà strada tra il babà e il panettone, è venduto da ogni pasticceria, anche in miniatura. Una buona idea è quella di andare alla già citata Patisserie Naegel, dove troverete anche delle Quiches e altri stuzzichini salati.

Agli amanti dei dolci e del pane consiglio Au Pain de mon Grand-Père, in Rue des Hallebardes. Questo panificio-pasticceria sforna talmente tante delizie per il palato che non saprete cosa scegliere. Un’altra visita d’obbligo per i golosi è quella ai negozi della catena Maison Alsacienne de Biscuiterie, presente anche a Colmar e in altre città. Uno è in Rue des Serruriers, vicino alla chiesa di Saint-Thomas; un altro è in Rue du Dôme. Le loro eccellenze sono: il classico Pain d’épices al miele, i Bredele (tipici biscotti alsaziani), i classici Macarons e i Macarons di Riquewihr. Questi ultimi sono degli amaretti ai gusti più svariati: cocco, pistacchio, banana, ecc.
Cosa comprare ai mercatini di Strasburgo
Nei mercatini principali di Strasburgo, il cibo da consumare sul momento prevale su quello da portare a casa. Togliendo l’onnipresente pan di zenzero, disponibile in tutte le forme e dimensioni, non ricordo molti altri prodotti. Se volete acquistare cibo e bevande, i mercatini di riferimento sono quelli di Place des Meuniers, i quali sono interamente occupati dai piccoli produttori alsaziani. I vari stand propongono, a prezzi non proprio modici, di tutto e di più. Mi vengono in mente: confetture artigianali, creme e pâté, formaggi, mostarda, biscotti, cioccolato, vini e liquori. Il cibo è tuttavia soltanto una parte di ciò che si può trovare a Strasburgo. Tra i prodotti in vendita, spiccano gli addobbi, le statuette e i pupazzi. Altre idee per lo shopping sono gli indumenti e l’artigianato locale, che mi è sembrato di pregevole fattura.

Prima di cambiare argomento, ci tengo a precisare che nella parte su Colmar avrò modo di fare qualche altro riferimento ai mercatini di Strasburgo.
I mercatini di Colmar
Analogamente ai mercatini di Natale di Strasburgo, i mercatini di Colmar sono capaci di entusiasmare ogni visitatore. La maggiore difficoltà nel raccontarli è l’impossibilità di trovare parole che rendano giustizia a un tale splendore. Certo, sono turistici, aggettivo che ha ormai una connotazione negativa. Peggio ancora, sono affollati di turisti. Qualcuno potrebbe contestare i prezzi. Io credo sia giusto goderseli, mettendo da parte la negatività. Chi ci va con questo spirito è destinato a tornare bambino per l’intera durata della visita, un po’ come succede a Disneyland.
Il mio giro
A Colmar mi sono mosso con ancora più facilità, essendoci già stato nell’agosto precedente. I mercatini di questa imperdibile cittadina sono sparsi in diverse zone. I primi che ho visto sono quelli che circondano la Chiesa dei Domenicani. Dopo aver visitato la vicina cattedrale, la cui piazza era sgombra (ma nel 2019 ha ospitato numerosi stand del gusto), sono entrato nel vivo del mio percorso. Alle estremità della Grand Rue, ho trovato i mercatini di Place Jeanne d’Arc e di Place des 6 Montagnes Noires. I primi, con le loro decorazioni a dir poco creative, mi hanno subito conquistato; i secondi, all’ingresso del quartiere Petite Venise, sono particolarmente indicati ai bambini. Nella piazza dei primi c’era una piccola stalla con alcune caprette; nella piazza dei secondi c’erano una giostra e altre attrazioni per i più piccoli, compresa un’adorazione dei magi, fatta con pupazzi che si muovevano.


Ma non è finita qui. Gli amanti dell’artigianato, già presente in abbondanza nei classici mercatini all’aperto, all’interno del Koïfhus (la Vecchia Dogana), possono ammirare le creazioni di una ventina di artigiani locali. Dietro questo edificio, il più antico di Colmar, è situata Place de l’Ancienne Douane, altro spazio abitualmente destinato ai mercatini di Natale. Anche qui c’era peraltro una giostra.

Non solo mercatini
A Colmar lo spettacolo prosegue fuori dai mercatini. L’intero centro è vestito a festa. Le case, i negozi e i ristoranti che sono decorati tutto l’anno, nel periodo natalizio non deludono di certo. Gli edifici che ho amato di più sono il negozio di souvenir Au Vieux Pignon e la Maison au Pèlerin. Distano pochi metri l’uno dall’altro. Il primo, visibile dalla Grand Rue, è in Rue des Marchands. Gli orsi polari e i pinguini alle finestre rappresentano perfettamente lo stile di Colmar in questo periodo. Il secondo, dai colori pastello, è all’angolo tra la Grand Rue e Place de l’Ancienne Douane. Lascio parlare le foto.


Un’altra attività da non perdere nel modo più assoluto è la passeggiata nella Petite Venise. Ci potete arrivare da più strade. Il mio consiglio è quello di imboccare la Rue Turenne, nel punto in cui la Grand Rue termina in Place des 6 Montagnes Noires. Vi imbatterete subito in una doppia vista da sogno sui canali del fiume Lauch.

Tenete liberi un po’ di spazio e di batteria per altre foto, poichè proseguendo in Rue de la Poissonnerie, vi ritroverete in un altro punto panoramico che scatenerà il fotografo che c’è in voi. Davanti al Mercato Coperto, potrete ammirare quello che è forse lo scorcio più famoso di Colmar.

Quando cala il buio, queste case prendono vita, con giochi di luce caratterizzati da continui cambi di colore e altri effetti speciali come le finte nevicate.

A breve distanza dalla Petite Venise, in Place du Marché-aux-Fruits, piazza che si affaccia sulla solita Grand Rue, ho visto altri giochi di luce, proiettati sulla facciata del ristorante Jadis et Gourmande.
Confronto tra Strasburgo e Colmar
Premettendo che Strasburgo mi è piaciuta tantissimo, Colmar mi è sembrata addirittura più fiabesca: ogni angolo era curatissimo; ovunque gli spunti fotografici erano infiniti. I mercatini delle due città sono abbastanza simili e vendono le stesse cose. Al massimo possono esserci delle piccole differenze. Ad esempio, a Colmar ho notato una presenza maggiore di cibo confezionato, soprattutto marmellate e pain d’épices aromatizzato a vari gusti di frutta. Un altro punto in comune tra le due città è la necessità di fare un doppio giro: uno durante le ore di luce, l’altro al buio. Prima vi parlavo dei giochi di luce nelle case di Colmar. Strasburgo non è da meno: le strade sono magnificamente illuminate; l’albero di Place Kléber alterna diversi colori.

Infine sia Colmar che Strasburgo possono essere tranquillamente girate a piedi. Strasburgo è più impegnativa, ma tutti i mercatini citati sono nella Petite France, l’isola circondata dal fiume Ill, nota come Grande Île. Dubito che avrete il tempo di uscire dall’isola, considerando che nello stesso viaggio potete aggiungere oltre a Colmar, diverse città tedesche e altre cittadine alsaziane. Le varie Riquewihr, Kaysersberg, Ribeauville ed Eguisheim sono altrettanto magiche. Il mio consiglio è di fare un tour dei mercatini e tornare a Strasburgo nella bella stagione. L’Alsazia ha un tale patrimonio, anche naturalistico, da meritare un viaggio quando le giornate sono più lunghe e il clima è più mite.
Con quest’ultimo consiglio termino il mio racconto dei mercatini di Strasburgo e di Colmar. Spero di avervi dato delle dritte utili. Tornate a trovarmi nel blog e non dimenticatevi di seguirmi su instagram, facebook e twitter. Vi aspetto!
Lascia un commento